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Pi Kappa - Anno II N° 8 - Agosto 1973

Scritto nel cielo

Stranissime apparizioni, piogge inconsuete, « lune » erranti accanto al Sole, « astri » comparsi improvvisamente: è davvero scritto nel cielo, così, il fantastico romanzo degli UFOs?


L'uomo ha sempre collegato la volta celeste ai propri concetti metafisici, considerando la Terra come il luogo del temporaneo soggiorno mortale ed il Cielo come la dimora eterna degli dei ed il luogo in cui sarebbero state accolte le anime degli eletti.

Due vedute della comparsa in formazione di misteriosi corpi volanti su Lubbock (USA). La foto è tratta dal volume "OZN o sfidare pentru ratiu-nea umana" di J. Hobana e J. Weverbergh (Editura Enciclopedica Romana, Bucarest 1971)

Questa concezione trovò credito ed esaltazione spirituale nelle filosofie religiose di ogni tempo, e la vediamo magistralmente tradotta dall'Alighieri nella Divina Commedia in cui, volutamente o inconsciamente, è stato messo a fuoco, in bilico tra due ere del pensiero occidentale, una visione vecchia quanto il mondo.
Il cielo terrorizzò l'uomo primitivo con la furia devastatrice dei suoi uragani, con lo spettacolo apocalittico delle eclissi, lo piegò in ginocchio davanti all'altare della superstizione e del culto delle più disparate divinità propiziatrici, dalle quali, conscio della propria impotenza, pensò di poter trarre qualcosa a suo vantaggio. Dapprima si fece indicare l'orientamento per muoversi durante le sue migrazioni; poi, divenuto agricoltore, il tempo della semina e del raccolto.
Questa accomodante disposizione delle divinità spinse il debole abitante della Terra a cercare di « leggere » i fenomeni celesti: sulla sommità degli ziggurat l'uomo tentò così di conoscere il proprio destino, interpretando la disposizione delle stelle come caratteri a stampa di quel « libro del fato » che riteneva fosse stato scritto dalle potenze divine appositamente per lui.
Questo arcaico rapporto con il cielo ha impresso nella psiche umana un'ancestrale esperienza che ha condotto ad una visione mistica dell'universo tuttora viva in noi anche attraverso la tradizione religiosa cristiana: sappiamo infatti che fu un segno celeste, una cometa, ad indicare ai misteriosi Magi orientali la via per giungere alla grotta di Betlemme, e che il profeta Elia, dopo aver terminato la sua missione sulla Terra, fu fatto prelevare da Dio da un carro igneo sceso dal cielo.

Le stelle del giorno
I segni « divini » non mancarono mai, creando una casistica impressionante di fatti inquietanti ed inspiegabili tramandatici dalla storia. Intorno al 1500 a.C. il faraone Thuthmosis III, della 17a dinastia, assisté sbigottito all'apparizione di alcuni cerchi di fuoco del diametro di almeno cinquanta metri ciascuno, che, dopo aver compiuto evoluzioni sopra il corteo reale, si allontanarono, facendo seguire una pioggia di pesci e di uccelli. Nella « Naturalis Historia » di Plinio il Vecchio troviamo abbondanti riferimenti a stelle che furono viste splendere a lungo insieme al Sole, a più lune apparse contemporaneamente di notte e di giorno, a « soli notturni » ed a « scudi ardenti, luminosi » che attraversavano il cielo. Accanto a tali manifestazioni, che molti non esiterebbero ad accostare al fenomeno UFO, dobbiamo annoverare anche quelle riguardanti le inspiegabili cadute delle sostanze più eterogenee ed impensabili.

Mariella Aliena mostra un filo vetroso caduto da un "disco volante" (Dalla "Domenica del Corriere" n.46/1962)

I cronisti latini ci hanno tramandato curiosi racconti in proposito. Tito Livio, nella sua « Storia di Roma », scrive di « una pioggia di carne e di uccelli svolazzanti » avvenuta nel 460 a. C. che « rimase sul suolo, senza imputridire, per parecchi giorni », mentre Plinio il Vecchio parla di precipitazioni di latte, sangue, ferro dall'aspetto spugnoso, filamenti di lana e mattoni cotti. Alcuni di questi oggetti giunti in maniera così singolare sulla Terra vennero considerati sacri: così pare esser stato per la pietra cubica nera della Kaaba, costituita probabilmente da una meteorite.
Prima ancora di questo evento, stando a quanto scrive Tito Livio, l'imperatore Numa Pompilio aveva promosso una forma di culto in cui si trovavano inseriti nei rituali religiosi dodici piccoli scudi oblunghi chiamati « ancili », di cui undici erano stati fatti ad immagine perfetta del dodicesimo, che sarebbe piovuto dal cielo mentre il sovrano era assorto in preghiera. Secoli più tardi fu Costantino a scorgere sospeso nell'aria, sopra il valico del Monginevro, una grande croce luminosa sulla quale avrebbe visto la scritta: « Nel nome di questo segno vincerai »: era proprio la vigilia della sua battaglia contro le truppe di Massenzio, che in effetti fu sconfitto.

Coltelli spaziali
I fenomeni celesti hanno avuto però anche una rilevante influenza pratica. La scoperta e l'utilizzazione dei metalli, che rivoluzionarono la società umana (prima basata sull'impiego della pietra lavorata) è in stretta relazione con le meteoriti ferrose provenienti dallo spazio, le quali, fuse e forgiate, divennero coltelli sacrificali impareggiabili, senza considerare, poi, quel fortuito fulmine che diede il fuoco ai nostri lontani antenati.

La piccola Janice Watson di Ridgefield (USA) con la strana "spugna metallica" che si dice caduta in concomitanza con la comparsa di un UFO nel febbraio 1956 (Dal quotidiano "Union City", New Jersey)

Nel nostro secolo il tema dominante fra i fenomeni celesti non ancora spiegati dalla scienza ufficiale è rappresentato dagli oggetti conosciuti come UFOs o dischi volanti, le cui manifestazioni sono, nel loro insieme, molto simili a certi eventi accaduti in passato. Per fare un solo ed esauriente esempio ci basterà notare le straordinarie analogie esistenti tra l'avvistamento di singolari corpi di forma cilindrica avvenuto nel 372 d. C. sulla città di Antibratan, in Tracia (che, sorvolata per un mese di seguito, venne ricoperta da un sottile strato di qualcosa assai simile alla lana) e quello verificatosi nel 1965 sul centro di Santa Maria, nelle Azzorre, dove al lentissimo incedere della macchina volante si accompagnò il blocco di tutti gli orologi elettrici della zona.
Gran parte degli studiosi di queste apparizioni sono propensi a credere che si tratti della prova tangibile della presenza di esseri di altri mondi, cioè che gli UFOs siano in realtà astronavi pilotate o semplici sonde esplorative sul tipo di quelle che sovietici e americani mandano verso altri pianeti.

Il curiosissimo oggetto comparso nel cielo di Faymonville (Liegi) il 9.7.72 (Foto Sobeps, Bruxelles)

Tuttavia anche ai nostri giorni l'ancestrale tendenza a confondere concetti religiosi con fenomeni celesti è dura a morire. A Fatima, nel periodo in cui i pastorelli affermarono di aver visto la Madonna, numerosi testimoni notarono in cielo un sole « roteante ed abbacinante » e, dando credito a quanto scrisse anni addietro l'« Osservatore Romano » circa la presunta comparsa del Cristo a Pio XII, un astro luminosissimo si sarebbe presentato sui giardini vaticani nei quali stava passeggiando il pontefice.

Altissimo tra le nubi
Ancora oggi, poi, si verificano, a volte senza poterle spiegare razionalmente, le misteriose « piogge » che tanta impressione destarono nei secoli scorsi. Nella primavera del 1963, dopo che un oggetto circolare e luminoso aveva terminato le sue evoluzioni nel cielo, un blocco di materiale bollente sfiorò la barca di un pescatore di Laigueglia, il quale, più tardi, rinvenne il curioso proiettile sulla spiaggia. Ebbi in seguito l'occasione di esaminarne personalmente un frammento, notando che si trattava di una vera e propria spugna metallizzata simile a quella descritta quasi duemila anni prima da Plinio il Vecchio. Altre « spugne » di questo tipo erano state rinvenute in Pennsylvania nel 1947 e nello stato di New York nel 1956, sempre dopo il passaggio di oggetti volanti non identificati.
Nel settembre del 1968 la squadra scientifica della polizia di San Paolo del Brasile e le autorità dell'Istituto medico legale dovettero occuparsi di una « pioggia di sangue e di pezzi di carne » sparsa su un'area di 400 metri quadrati.
Fu però durante la prima guerra mondiale che si verificarono i fenomeni più fantastici degli ultimi tempi. In un rapporto della Croce Rossa britannica si legge dell'avventura capitata nell'agosto del 1914 ad un plotone di fucilieri inglesi. Costoro avevano raccontato di una strana luce che sembrava stagliarsi nettamente nel cielo sgombro di nubi. Ad un tratto era divenuta intensamente brillante e si erano distinte perfettamente tre figure umane, di cui quella al centro sembrava avere due grandi ali spalancate, mentre quelle ai lati indossavano « ampi mantelli luminescenti ».

Quest'apparizione si sarebbe verificata nel cielo di Ashland, nel Kentucky. La notizia -è di "Saucer News", Clarksburg (USA), n. 3/1968-69

Il fatto venne confermato da altri soldati, tra cui un fante americano, che diede però una versione diversa: egli aveva visto su una specie di nuvola lucente un uomo altissimo, con i capelli biondi ed una corazza d'oro, che cavalcava, spada alla mano, un destriero bianco. E la descrizione collimava con quella data da alcuni tedeschi che combattevano dall'altra parte del fronte!
Ma esistono numerosissime notizie di questo tipo. Sempre nel 1914, nel mese di settembre, un reggimento inglese in ritirata venne affiancato sui due lati da lunghe file di cavalieri vestiti di bianco. Al primo bivacco il comandante della colonna mandò delle pattuglie in ricognizione, ma queste ritornarono senza aver visto e trovato nulla. Nel 1944 migliaia di persone scorsero sopra l'Inghilterra, come Costantino in Valle di Susa, una grande croce con il Cristo crocefisso, e durante la guerra di Corea, nel 1950, si ebbe un'altra apparizione del Salvatore, questa volta in una candida tunica, con le braccia aperte, nel cielo solcato dagli aerei dell'Air Force. Del misterioso evento si hanno addirittura eccezionali documenti fotografici, che tuttavia lasciano il dubbio del fotomontaggio attuato a sostegno di un fenomeno forse frutto unicamente di suggestione collettiva.

La forza dei venti
Sui « segni celesti » si potrebbe continuare per pagine e pagine. A fornirci la prima completa documentazione in merito fu Charles Fort, uno studioso americano dell'occulto che, dopo anni di pazienti ricerche, pubblicò agli inizi del 1900 la sua famosa opera « Il libro dei dannati », in cui erano raccolte ben 40 notizie di « piogge » più o meno strane.

Il famoso Papiro Tulli

Seguendo questo filone dell'insolito, messo ufficialmente alla luce e proposto all'opinione pubblica per la prima volta in maniera omogenea, molti studiosi si sono da allora dedicati ai singolari fenomeni, e parecchi hanno creduto di poterli spiegare con presunte presenze extraterrestri sul nostro pianeta. Anche Carl Gustav Jung, dopo aver sostenuto, in principio, la tesi che le visioni erano dovute a manifestazioni di isterismo collettivo, giunse ad ammettere nel suo volume « Su cose che si vedono in cielo » che in definitiva si poteva anche pensare che gli UFOs fossero « reali apparizioni materiali, entità di natura sconosciuta, provenienti probabilmente dagli spazi, visibili forse da lungo tempo agli abitanti della Terra ».
Anche altri ricercatori sono dell'idea che potrebbe esistere una relazione tra le « piogge » di vario materiale e le apparizioni degli UFOs: lo studio di documenti antichi, come il Papiro Tulli, che ci parla della caduta di pesci e uccelli dopo il passaggio di « cerchi di fuoco », sembra sostenere tale tesi, avvalorata anche da recenti casi di avvistamenti di oggetti volanti accompagnati da precipitazioni di filamenti di lana e d'altro ancora.

La "Croce di Torino" del settembre 1970

Occorre tuttavia guardarsi da giudizi avventati e dal fanatismo di coloro che hanno addirittura accostato visioni del Cristo crocefisso e di armate in marcia attraverso il cielo all'invito che esseri di mondi più evoluti del nostro ci rivolgerebbero simbolicamente per indurci alla pace. I « segni del cielo » possono essere ingannatori: nel settembre del 1970, ad esempio, passò sopra Torino un enorme oggetto piramidale alla cui base poteva esserci una specie d'intelaiatura disposta a croce. Molti asserirono di aver visto soltanto la croce, interpretandola come un presagio o un avvertimento « divino ».
In realtà la scienza è oggi in grado di spiegarci parecchi di questi fenomeni, tra cui molte « piogge » inconsuete. Così è stato per la fanghiglia rosa caduta ai primi di maggio in Piemonte e in Lombardia: il sottile strato di materia colorata era semplicemente sabbia proveniente dal Sahara, spinta dal vento verso il nord.
Oggi la forza dei venti è ben conosciuta: sappiamo che una corrente ascensionale può percorrere migliaia di chilometri, scontrarsi e fondersi con altre, cambiare rotta, abbassarsi, scatenarsi nelle impressionanti trombe d'aria che trascinano con sé oggetti vari, sabbia, animali, facendoli precipitare — ancor vivi, talvolta, per l'enorme rapidità — anche a notevoli distanze del luogo di provenienza.
Tuttavia altri « segni celesti » restano un inquietante mistero. Forse Charles Fort avrebbe potuto aiutarci a svelarlo, ma è davvero singolare notare come egli, ad un certo punto, rinunciasse a dedicarsi ulteriormente a questi fenomeni e distruggesse il suo imponente archivio contenente una serie preziosa di dati.

Giancarlo Barbadoro


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© Giancarlo Barbadoro