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NUOVA ERA N° 8 - Settembre 1965

Gli angeli della bibbia erano extraterrestri?

Audace ipotesi sostenuta da molti passi del Sacro Testo - La sbalorditiva testimonianza del Profeta Ezechiele - Esseri evolutissimi furono strumenti di Dio nella sua missione messianica

Dice la Bibbia che Abramo era nella sua tenda quando gli apparvero sulla soglia di esso i tre uomini.
Il patriarca offrì da bere e da mangiare al terzetto che accettò di buon grado.
Un vitello tenero e grasso, accompagnato da burro e latte, fu così consumato sotto l'ombra di un albero.
Più tardi, verso sera, nella città di Sodoma, i tre vennero poi ospitati nella casa di Lot, ove, dice la Bibbia, consumarono ancora un pasto.
Possiamo noi immaginarci, tre angeli, come li definisce il Testo Sacro, cibarsi di due pasti regolari per soddisfare il naturale bisogno che spinge creature mortali come noi a fare altrettanto? Eppure la Genesi (18, 2) lo afferma.
Dobbiamo quindi ritenere che normali uomini furono scambiati erroneamente per esseri soprannaturali e descritti come tali nella Bibbia?
Abramo, nella sua tenda, li identificò subito per « angeli », e Giosuè durante una perlustrazione armata nel territorio di Gerico non fece difficoltà alcuna per riconoscere anche lui in un guerriero incontrato colà, un inviato del Signore (Giosuè 5, 13).
Vestivano questi uomini degli abiti che non lasciavano dubbi circa la loro identità? O presentavano caratteri somatici così diversi dagli uomini da non essere confusi per alcun motivo con essi?
Praticamente come può apparire diverso da noi un uomo di una nazione lontana e diversa per costumi sociali, come ad esempio un norvegese o un russo.
Da quale lontana nazione venivano questi uomini?
Ma la domanda più giusta da formularsi dovrebbe essere: da quale lontano pianeta venivano questi uomini?
Un libro della Bibbia, e precisamente il libro di Ezechiele, narra la fantasiosa testimonianza dell'omonimo profeta che vide atterrare una straordinaria macchina volante.
E si può ben definire macchina volante senza incorrere in alcuna contraddizione. Ezechiele è esplicito.
Leggiamo che, in principio vide l'oggetto in lontananza, nel cielo, e lo descrive come: « Un fuoco vorticoso con chiarore tutt'intorno e al centro come una specie di elettro (?) dentro ad un fuoco ». Quando questo si avvicinò ed atterrò, egli non esitò a descriverlo ancora più minimamente.
In tal guisa noi possiamo così sapere che la Macchina voltante era composta da un cilindro con quattro propulsori a razzo (chissà poi perchè, camuffati con figure alate) sormontanti da una cupola e più ancora da una cabina di pilotaggio a forma di « pietra di zaffiro » dentro alla quale, seduto su un « trono », stava il pilota.
L'incontro non fu accidentale; Ezechiele venne informato di certi fatti; e gli uomini che apparvero una quarantina di giorni dopo con l'incarico di distruggere i « peccatori » di Gerusalemme, ricevettero ordini dal misterioso ordigno, nuovamente atterrato, nel nome del Signore.
Ed uno di questi uomini entrò nel velivolo (Ezec, 10, 1).
Ecco stabilito un indiscutibile legame tra gli « angeli » e le misteriose macchine volanti, così comuni nelle tradizioni ebraiche.
Accorgiamoci di essere entrati in un argomento delicato, poiché se la macchina volante atterrò vicino al profeta, lo fece per comunicargli delle volontà espresse da Dio; se il « carro di fuoco » rapi Elia, lo fece per volontà di Dio; e se gli « angeli » percorrevano quei territori, lo facevano per ordine di Dio.
Stiamo per pronunciare delle affermazioni eretiche?
Se Dio ci ha dato questa coscienza e questa intelligenza e noi usiamo quest'ultima senza reconditi scopi e non sentiamo alcun impedimento nelle nostre supposizioni, non deve essere possibile. Inoltre non si vuol negare l'esistenza della divinità, nè tantomeno si vuole negare la Sua Volontà nella direzione dell'operato degli « angeli ».
Semmai, spinti dalle circostanze, avanziamo l'ipotesi che Dio nelle sue azioni nei confronti del popolo israelita si sia servito, a guisa di strumenti, di esseri civilissimi abitatori di qualche pianeta sperduto tra le galassie.
Sul pianeta più piccolo del cielo, servito dai più « grandi » del cosmo, per la missione più eccelsa.
In quanto allo stato di grazia di questi esseri extraterrestri diremo che è questione per teologi.
Un messaggero di Dio, un angelo, come lo immaginiamo solitamente, con le grandi ali spiegate, perché avrebbe avuto bisogno di una macchina volante per portarsi al cospetto di Ezechiele?
Non v'era altro modo per chiamare a Sé, il profeta Elia se non rapirlo con un « carro di fuoco con cavalli di fuoco »? (4°. Re 2, 11). Che bisogno fisiologico avevano gli « angeli » di dover mangiare se non erano uomini?
Perché in Sodoma, benché dovessero distruggere gli abitanti, gli inviati del Signore solo si ritirarono davanti ad una turba di sodomiti infuriati e si difesero provocando in essi una temporanea cecità? (Genesi 19, 10).
Come si può spiegare che un uomo, Giacobbe, abbia potuto affrontare ed atterrare in lotta un angelo se questi veramente possedeva qualità soprannaturali? (Genesi 32, 24).
E perché, quando gli angeli si apprestarono a decimare gli abitanti di Gerusalemme, usarono, come chiaramente dice la Bibbia, armi di distruzione e non solo la potenza Divina?
« Ed ecco sei uomini venivano per la via della porta superiore prospiciente il settentrione; ciascuno stringeva in pugno un'arma di distruzione, e in mezzo a loro un personaggio in veste di lino con un calamaio da scriba assicurato ai fianchi, ed entrarono e si fermarono presso l'altare di bronzo » (Ezechiele 9, 2).
Come ben si vede sono parecchi i punti che inducono il nostro pensiero ai più arditi sogni che purtroppo a volte non trovano inibizioni di sorta.

Giancarlo Barbadoro


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© Giancarlo Barbadoro